Era diverso tempo che volevamo tornare a San Gimignano e con l’occasione visitare San Gimignano 1300. In questo museo (ma la definizione gli va stretta) è possibile ammirare una grande e dettagliatissima ricostruzione in miniatura della San Gimignano medievale, come appariva all’epoca del suo massimo splendore.
Dal centro di San Gimignano ci incamminiamo su via San Giovanni: l’entrata di questa esposizione privata non ha una insegna immediatamente visibile: è un portone aperto con un manifesto verticale che invita all’entrata gratuita. Una volta entrati ci troviamo di fronte, con un po’ di sorpresa, ad una riproduzione del castello di Monteriggioni, che conosciamo bene ma che qui rivive con le sue mura complete di tutte le torri e con l’aspetto che aveva nel medioevo. Michelangelo Urbino, il giovane che ci viene incontro e che scopriremo poi essere, assieme al fratello Raffaello, uno degli artisti che creano queste riproduzioni, ci spiega che l’opera è appena uscita dal forno la mattina stessa e la stiamo ammirando in anteprima!
Presto sarà colorata, completata ed esposta a Monteriggioni, ma già così “grezza” è veramente bella!
San Gimignano in miniatura
L’esposizione vera e propria si trova in un locale separato. Scendiamo in una grande stanza con pareti in pietra e una atmosfera suggestiva con luci soffuse e suoni che oltre a riprodurre il cliclo del giorno e della notte simulano dei temporali e i suoni della vita quotidiana nella città medioevale.
Davanti a noi si presenta così San Gimignano, un po’ come avrebbe potuto apparire attorno al 1300 ad un viandante che l’avesse avvistata da una collina circostante. La città, al massimo del suo sviluppo con tutte le sue 72 torri (anche se era detta “città dalle 100 torri” o "città dalle belle torri"), era imponente e trasmetteva un senso di forza e indipendenza: un punto di riferimento per la Toscana di allora.
L’essere situata lungo la via francigena le aveva permesso di prosperare e divenire un importante centro commerciale, crescendo fino a contare 12.000 abitanti (oggi sono 3.000).
Le foto non possono restituire ciò che si prova davanti alla San Gimignano trecentesca nè il livello di dettaglio di questa riproduzione in scala 1:100, che occupa ben 27 mq. E’ stata eseguita interamente in ceramica decorata a freddo con pigmenti naturali, utilizzando più di 1 tonnellata di argille delle vicine cave di Montelupo. Ha richiesto un intenso lavoro di ricerca tecnica, storica ed architettonica e 20.000 ore di lavorazione.
Le Torri di San Gimignano
Le torri appartenevano alle tante famiglie nobili o benestanti che risiedevano in città. Erano innanzitutto un modo per difendersi dai nemici, comprese le famiglie rivali: la loro struttura ne faceva una fortezza quasi inespugnabile. Accessibili solo tramite scale retrattili e con mura alte e spesse, erano difficili da scalare ed impossibili da dare alle fiamme. Nella città in miniatura le torri sono rappresentate con i palchi e balconi in legno che le caratterizzavano e tramite i quali era possibile passare da un livello all’altro delle torri. Oggi non sono più presenti: rimangono solo i grandi fori delle travi che li sostenevano. I signori del tempo preferivano normalmente risiedere nei più comodi palazzi adiacenti ma le torri erano il vero simbolo del potere: tanto più alta la torre, tanto più grande il prestigio della famiglia. Presto si instaurò una vera gara che portò a costruire a torri sempre più alte fino a che il comune non dovette instaurare un limite per legge: nessuna torre poteva essere più alta della Torre Grossa, quella annessa al palazzo del comune.
Molte torri hanno poi un nome ed una storia come la Torre Rognosa che fungeva da prigione ed era così detta perchè chi vi andava aveva avuto “rogne” con la giustizia. Oppure le torri gemelle di piazza delle Erbe, le cui altezza sommate assieme superavano le torri rivali aggirando il limite cittadino. Sul nome della Torre del Diavolo diverse leggende. Sembra infatti che il proprietario, di ritorno da un lungo viaggio, trovasse la torre molto più alta di prima, attribuendo al demonio tale crescita misteriosa.
A raccontarci questo - e molto altro - è Arianna, la guida che ci ha raggiunto e che ci sembra davvero competente. Ascoltandola è ancora più facile per la nostra immaginazione far rivivere la San Gimignano Medievale e gli oltre 700 anni che ci separano sembrano quasi annullati.
E’ interessante ad esempio apprendere come lo sviluppo di San Gimignano, dopo essere fiorito attorno al 1300, si arrestò improvvisamente nel 1348 a causa dell’epidemia di peste nera che colpì la popolazione e la costrinse ad abbandonare la città, che lentamente decadde e si consegnò spontaneamente a Firenze perdendo la propria autonomia. Molte torri con il tempo crollarono per incuria ma non furono distrutte in seguito ad atti bellici: non vi fu mai una vera conquista armata della città che fu sostanzialmente risparmiata anche dall’ultima guerra mondiale. San Gimignano è perciò giunta fino a noi così con le sue attuali 14 torri che le conferiscono l’aspetto, davvero unico, da Manhattan medievale.
Nel museo è ricostruito anche il convento di San Francesco, distrutto dai fiorentini nel XVI secolo dopo l’annessione di San Gimignano a Firenze, per la necessità di nuovi spazi per le fortificazioni. Si possono ammirare anche delle interessantissime ricostruzioni di scene di vita medievale, davanti alle quale è facile rimanere ipnotizzati ad ammirare ogni dettaglio, aiutati dalla spiegazione di Arianna.
Con Francesca invece visitiamo la mostra d’arte moderna annessa al museo, con opere davvero suggestive, e lo shop con i souvenir in ceramica creati dagli stessi artisti che hanno realizzato le città in miniatura. Parlando piacevolmente con questi giovani che gestiscono il museo, la nostra visita si conclude quando è ormai ora di chiusura.
Per chi si trova nei paraggi una visita a San Gimignano 1300 - meglio ancora se con l’aiuto della guida - è davvero consigliata. Permette di conoscere e capire meglio questa città così saldamente ancorata nel medioevo. Per maggiori dettagli sugli orari e sulle iniziative la cosa è possibile consultare il sito ufficiale www.sangimignano1300.com, sempre aggiornato.