Ispirazione e paesaggi…da scenografie
Un anno dopo la grande inaugurazione de “L’Inferno” di Dan Brown e poco più di una settimana dopo il 30° anniversario di “Camera con Vista”, Firenze e la Toscana hanno di nuovo aperto le loro porte al grande schermo. Questa volta, faranno da padroni di casa alle riprese di due nuove rappresentazioni drammatiche che puntano i riflettori sul proprio retaggio paesaggistico e culturale: la dinastia De’ Medici e Michelangelo.
Il primo, un film (Michelangelo: Il Peccato. Una visione) e l’altra, una mini serie (Medici: Signori di Firenze), stanno allestendo le scene in diverse location sparse per il centro storico di Firenze e per la regione Toscana, tra cui la Val di Chiana, dai panorami suggestivi, e la Valle del Casentino.
Non aspettarti di riconoscere sempre le scenografie quando ti troverai ad assistere ai risultati finali, perché sono stati apportati molti cambiamenti proprio per farli sembrare realistici rispetto all’epoca in cui sono ambientati. Alcune zone non hanno richiesto molto lavoro, come le cave di Carrara da dove si estraeva il famoso marmo, che sono rimaste pressoché inalterate (se non fosse per il marmo che continua ad essere estratto, minacciando l’incolumità della montagna). Al contrario, invece, Piazza della Signoria di Firenze ha richiesto un bel pò di lavori: hanno dovuto trasportare con grossi camion delle grandi quantità di sabbia per coprire la pietra della piazza e rivedere i lavori di restauro della Fontana del Nettuno, così come l’esposizione della mostra d’arte contemporanea al centro dell’area pubblica.
Michelangelo: il peccato. Una visione.
Il famoso regista Andrei Konchalovsky ha una visione tutta sua del personaggio di Michelangelo: il suo scopo era quello di riaccendere il ricordo di un uomo che ha lasciato un segno indelebile nell’universo artistico e culturale mondiale per generazioni e generazioni. Il suo messaggio è rivolto principalmente ai giovani, che secondo il regista hanno “una memoria corta”. Si tratta di un’iniziativa del regista russo in collaborazione con Rai Cinema.
Ciò che voglio trasmettere non è soltanto l’essenza della figura di Michelangelo, ma anche gli odori, i colori, i sapori di un’epoca ricca di ispirazione e bellezza, ma anche di sangue e crudeltà.
Le riprese a Firenze hanno avuto inizio il 15 di ottobre, trasformando Piazza della Signoria in scene di vita del 1500. La truppa si sposterà poi a Monte San Savino in provincia di Arezzo, per terminare verso la fine del mese al Castello dei Conti Guidi, completamente ristrutturato, risalente al tardo 1200 e ubicato nel bellissimo borgo di Poppi.
Il Magnifico
La prima stagione della mini serie “Medici: Signori di Firenze” ha fatto molto parlare di sè quando è uscita, soprattutto a Firenze, dove si è dibattuto intensamente sull’autenticità dello show. Una ragazza si è lamentata che risultava semplicemente poco credibile: “Tutti sappiamo che la famiglia De’ Medici fu estremamente violenta…vedete questi attori? Non assomigliano nemmeno lontanamente ai personaggi originali.”
Oltre al fatto che il regista ha dovuto fare degli arrangiamenti per riprodurre le scene ed i personaggi in maniera più realistica possibile, la mini serie ha ripreso date e avvenimenti storici trasformandoli in maniera divertente per il pubblico del grande schermo. La trama, non perfettamente ben documentata dal punto di vista storico, sembrava quasi surreale:
tradimento, omicidio, sesso, superstizione, rivalità tra fratelli e persino un pizzico di pestilenza
Se uno non conoscesse bene la storia (ad eccezione della peste — o forse no) si potrebbe pensare che si tratti di una moderna soap opera! Gira voce che, piuttosto che esser pubblicizzata come una seconda stagione, sia stata denominata “Il Magnifico” e che si tratti di “uno show diverso, dall’aspetto completamente distante da quello della prima serie”.
Preparati, per cui, a tante sorprese e colpi di scena un pò come è successo a Robert Langdon, il personaggio principale interpretato da Tom Hanks nel celebre film Inferno, nel decifrare il messaggio di Dante per salvare l’intera umanità.