Stavamo passeggiando nei pressi del Duomo di Siena in un caldo pomeriggio dello scorso luglio, indecisi se anticipare la visita al museo oppure concederci un gelato, quando la nostra attenzione è caduta su una giovane ceramista intenta a dipingere un piatto sulla soglia di uno dei tanti – almeno così sembrava – negozi che vendono ceramiche artistiche.
La tentazione è di fare una foto a lei e alle bellissime ceramiche che la circondano.
Una scritta però ce lo sconsiglia: “NO PHOTO (perchè con le foto non mangio)”.
Ci avviciniamo quindi in rispettoso silenzio per vederla lavorare: il disegno prende forma sul piatto dai tratti decisi e accurati del suo pennello.
Una foto all’insegna “Made in China Siena” però la voglio fare… è l’occasione per attaccar discorso.
La ragazza – simpaticissima – si chiama Sonia e, visto il nostro interesse, ci parla volentieri del suo lavoro e della sua città. Ci tiene a sottolineare che tutte le ceramiche sono state dipinte a mano da lei e da suo padre in quella che è da tanti anni la bottega della famiglia Staccioli. Insomma non è roba “Made in China”: la dipinge lei, lì, davanti ai tuoi occhi, e la cuoce nel forno sul retro dove ha il laboratorio (che ci fa visitare). Hanno anche un sito: www.biancoenero.it . Al momento sta disegnando il piatto della contrada dell’Istrice, che spedirà ad un cliente americano che ne ha ordinato uno per ogni contrada. Queste ceramiche ispirate alla contrade del Palio sono davvero belle e comincio a innamorarmi di un grande piatto con i colori ed emblema della Torre.
Mia nonna, che era senese, era proprio della contrada della Torre e mio padre è cresciuto a Siena. Ricordo le loro storie sul Palio e sul fatto che la Torre era la contrada che non vinceva da più tempo di tutte , dal 1961. Era cioè la contrada “nonna” e doveva sopportare di essere oggetto di scherno da parte delle contrade rivali.
Neanche a farlo apposta, anche Sonia è della Torre e da brava senese, sente tantissimo il Palio. A volte mi viene il dubbio, sotto sotto, che i racconti sul Palio e su quanto i senesi vivano in funzione di questo evento, siano almeno un po’ esagerati. Ma basta passare qualche giorno a Siena per capire che è tutto vero e la conferma ce la da anche Sonia che con gli occhi lucidi ci racconta di quando la Torre nel 2005, dopo 44 anni, vinse il Palio dell’Assunta, della grande festa che ne seguì e della cena offerta a tutti dalla contrada alleata, il Bruco. Mentre condivide con noi quella che deve essere davvero un’ emozione grandissima si accalora e si commuove come se tutto fosse accaduto solo pochi minuti prima. Lo sfondo del suo cellulare è tuttoggi Berio, il cavallo che permise alla sua contrada di vincere 🙂
Le ceramiche acquistano ancora più valore ai nostri occhi ora che sappiamo che a crearle è è una persona con tutta questa passione! Sonia ci spiega anche altre tradizioni legate al palio come quelle delle cene e “cenini” organizzati dalle contrade in cui è possibile anche per i turisti andare, con costi ragionevoli, a vivere più da vicino l’atmosfera della contrada e del Palio.
Quando le diciamo che scriviamo su Discovertuscany ci dice “Allora vi spiego cosa dovete dire ai turisti che vengono a vedere il Palio!” e comincia a darci una serie di suggerimenti – preziosi e non banali – che è bene che ogni non-senese in visita a Siena per il palio tenga presente. Ne faremo presto un’articolo a sè, anche se sentirlo dalla voce di Sonia è sicuramente più divertente! [EDIT: ecco qui il link al nostro articolo di “tip” per vivere il Palio da Senesi.]
Ci salutiamo dopo una lunga e piacevole chiaccherata, quando ormai è ora di cena e io ho sottobraccio il piatto della Torre, regalo perfetto per mio padre.
Sonia ci ha aiutato a comprendere questa città complessa e particolarissima e a farcene sentire parte.
About Stefano Romeo
Stefano is a native from Florence but with a quarter of Sienese blood in his DNA and many years living in Pisa is a true Tuscan. He is still learning that his homeland has many corners and hidden gems he has to discover, ones he particularly enjoys seeing from the saddle of his bike.