Quest’oggi giovedi 13 agosto 2009 è iniziato a sbocciare l’unico fiore che nasce sul tufo: il Palio di Siena.
E’ una pianta sempre verde che fiorisce due volte l’anno ma la cui fioritura di piena estate avviene il 16 agosto per la festa della Madonna Assunta. Emana un profumo che inebria e stordisce i senesi e non solo.
Non è una gara sportiva, non è solo una corsa di cavalli ma una giostra che viene dal passato e mette in gioco tutta la passione di ieri di oggi e di domani del popolo di Siena. Vedere per credere.
Oggi la sorte ha assegnato i cavalli alle contrade. Ed è ancora la sorte, vera sovrana del Palio, che ha messo in piazza ben quattro coppie di contrade acerrime avversarie fra loro: Istrice e Lupa, Onda e Torre, Aquila e Pantera, Civetta e Leocorno. La Giraffa e la Chiocciola , che completano il lotto, saranno corteggiatissime e forse trarranno vantaggio per non aver un nemico giurato.
I cavalli migliori sono quelli toccati a Giraffa, Aquila, Civetta e Leocorno, perchè hanno già corso in piazza, tutti gli altri sono esordienti. Si annuncia quindi un palio incerto e combattuto, proprio come conseguenza della scelta, fatta dai capitani delle contrade, di escludere dalla gara i cavalli già vittoriosi in altre carriere, quelli che i senesi chiamano “bomboloni”.
Sono presenti in piazza le due contrade che vantano il più lungo digiuno di vittorie: la Civetta che non vince da trentanni e che vanta, si fa per dire, il poco ambito titolo di “nonna”, e la Lupa che non vincendo da ventanni vuole assolutamente evitare di ereditare la “cuffia” come accadrebbe in caso di successo della Civetta.
Una giostra che presenta anche un’altra particolarità : il bel drappellone ambitissimo segno della vittoria è stato ideato e dipinto da un noto pittore nientemeno che.. fiorentino.
Per l’antica viscerale animosità che i senesi coltivano verso i fiorentini, e che questi ultimi ricambiano per dovere di reciprocità , siamo certi che l’ applauso che ha accompagnato la presentazione dell’opera, è partito con qualche secondo di ritardo. Non c’eravamo ma potremmo scommetterci.
Adesso inizia il valzer delle “monte”o degli “assassini” come vengono chiamati i fantini e quello degli accordi e intese pro e contro. Non esiste infatti in tutta Italia, dove pure si vanta esperienza, una norma più trasgredita dell’articolo 89 del regolamento del Palio che recita: è proibito qualunque partito od accordo diretto a far vincere una contrada piuttosto che un’altra.
Ma se le regole venissero tutte rispettate che giostra sarebbe?
Allora arrivederci per il pomeriggio del 16 quando, si dice, anche le anime dei contradaioli senesi di tutti i tempi avranno un permesso speciale per assistere dal cielo. Per i turisti un avvertimento:vedere il Palio è condizione necessaria ma non sufficiente per conoscerlo,occorre viverlo.