Continuando il nostro viaggio verso itinerari enogastronomici, c’è un altro bianco – parlando sempre di vini – che merita particolare attenzione in Toscana: il Bianco di Pitigliano. DOC coi fiocchi, conosciuto in tutto il mondo per il suo gusto fruttato e piacevole, il bianco di Pitigliano viene prodotto nell’area di Grosseto; prende il nome, per essere più precisi, da Pitigliano, pittoresco paesino situato non lontano da Saturnia, Orbetello ed il Monte Argentario.
Pitigliano, una città emersa dal tufo
Pitigliano è uno di quei luoghi dove il temo sembra essersi fermato: scavato in un affioramento roccioso di tufo – da cui sembra quasi emergere come a volersene liberare, proprio come i famosi Prigioni di Michelangelo custoditi presso l’Accademia di Firenze (perdonate la digressione artistica, ma ogni volta che vedo l’immagine del profilo di Pitigliano, questa è l’associazione che spontaneamente mi vien da fare!). Le sue stradine, le case, gli edifici, tutto qui sembra far parte della roccia stessa, da cui è stato modellato il paese. Ciò che salta subito agli occhi è proprio questo contrasto tra l’aspetto medievale del paese e gli eleganti edifici in stile rinascimentale che caratterizzano il centro storico, visibili non appena ci si inoltra nelle viuzze del paese.
Situato in Maremma, Pitigliano è facilmente raggiungibile sia proveniendo da nord che da sud, ed è immerso in un contesto naturale e paesaggisitico di rara bellezza: la Maremma con la sua natura selvaggia, le acque termali e benefiche dalla vicina Saturnia, la costa d’argento e Capalbio situati a meno di 50 chilometri di distanza. Un luogo, insomma, perfetto per esplorare altre zone interessanti e meravigliose della Toscana ma, al tempo stesso, ancora abbastanza tranquillo e fuori dai principali itinerari turistici.
Nota anche come la Piccola Gerusalemme, la città deve il suo nome alla storica comunità ebraica ospitata ormai da secoli e perfettamente integrata nel tessuto sociale, tanto da aver costruito, nel lontano XVI° secolo, una propria sinagoga, recentemente ristrutturata. A questo proposito, vi è un itinerario interessante, chiamato appunto Itinerario Ebraico, che vi consiglio di prendere in considerazione se vi capita di visitare questa graziosa località, e che include il Museo Ebraico, la Sinagoga ed il Ghetto. E’ come fare un salto indietro nel tempo, attraverso secoli di storia, cultura e tradizioni, alla scoperta di quei luoghi – scavati nel tufo – che hanno contrassegnato la vita della comunità ebraica. Potrete visitare il poto dove producevano quello che veniva chiamato vino cotto – o meglio pastorizzato – dove macellavano gli animali secondo le proprie usanze, dove facevano il pane e così via.
C’è anche un negozietto che vende i famosi sfratti, i biscotti di Pitigliano a base di miele, anice e noci. A dirla tutta, la fama di questi dolcetti procede a braccetto con la loro bontà. Sì perché vi è una storia legata agli sfratti ed alle vicende locali che sembra quasi esser in contraddizione con l’idea di comunità felice e ben integrata di cui vi ho parlato poco fa: il nome sfratti, infatti, deriva dal bastone utilizzato per bussare alle porte delle famiglie ebraiche per intimare loro lo sfratto, appunto, dalle loro case. Siamo nel XVII° secolo, quando il Gran Duca di Toscana Cosimo II dè Medici decise che tutti gli ebrei di Pitigliano e delle limitrofe cittadine dovevano trasferirsi nel ghetto. Oggi, questi squisiti biscotti ci ricordano quanto la comunità sia profondamente radicata nella cultura e nella storia locali.
Pitigliano, uno dei borghi più belli d’Italia
Pitigliano è stato incluso tra i Borghi più belli d’Italia per la peculiarità del suo centro storico e la conformazione dell’intera cittadina. Si tratta di un’associazione volta a proteggere e preservare quelle località che, essendo un po’ meno conosciute e rimanendo al di fuori degli itinerari più gettonati dal turismo di massa, rischiano di essere trascurati e lasciati in balia del degrado naturale.
Come nascondere, però, che Pitigliano è uno di quei luoghi che ha sempre catturato la mia immaginazione: si tratta, fra l’altro, di un insediamento etrusco – per cui si possono ancora vedere le caratteristiche tombe a tumulo proprio sotto il profilo degli edifici del paese, così come gli scavi archeologici situati a breve distanza e risalenti sia al periodo etrusco che a quello romano – tra cui il Parco Archeologico del Tufo. Non si può certo parlare di una città utopica, ma sembra quasi il luogo dove culture e tradizioni diverse riescono a coesistere perfettamente in uno spazio così ristretto (in fondo, non è una metropoli!). Una – seppur minima – speranza che il mondo possa cambiare, in un futuro molto, molto lontano, sulla base dell’esempio di quanto l’umanità possa esser costruttiva, quando non spreca ogni singola energia a combattere la diversità.
Sapori di Maremma
Lasciando da parte i pensieri filosofici ed i voli pindarici su un futuro migliore, non dimentichiamoci del motivo per cui ho scelto di proseguire l’itinerario dedicato ai vini toscani verso Pitigliano: il suo vino bianco. Se si fa tappa in un posto come questo, non è accettabile ignorare le cantine ed i ristorantini tipici dove poter degustare un buon bicchiere di vino, servito insieme alla ricette tipiche locali. La Maremma è rinomata per i suoi piatti a base di selvaggina e cacciagione, formaggi saporiti, affettati, zuppe di verdure ma anche pesce. Se non siete amanti del vino bianco o preferite gli abbinamenti classici della carne con il vino rosso, non preoccupatevi, l’area circostante è rinomata per i vini rossi appunti, come il Morellino di Scansano.
Su e giù per la Maremma
Pitigliano si trova in una posizione favorevole per organizzare una vacanza, per così dire, per tutti i gusti! Il verde rigoglioso della Maremma ed i suoi numerosi sentieri da trekking ed escursioni a cavallo accontenterà gli amanti degli sport all’aria aperta e della natura, mentre i pittoreschi borghi medievali e non – come Sorano, Sovana e Scansano – che caratterizzano l’area meridionale della Toscana saranno la gioia degli appassionati di arte e cultura locali. Ma non solo: come abbiamo detto poco fa, Saturnia offre le sue acque termali, mentre le destinazioni balneari della zona, come Orbetello con l’omonima laguna, il Monte Argentario esattamente davanti e le lunghe spiagge di Castiglione della Pescaia sono adatte anche a famiglie con bambini.
About Chiara Ricci
Chiara was born in Pescia, where the province of Pistoia borders with Lucca, has lived and studied in both Florence and Pisa for several years. Traveling is her second passion... Her first one? To swim, but up to now it's still impossible for her to explore Tuscany and the world swimming so she has to use other means!