A pochi passi dal famoso paesino di Collodi, dove tutt’oggi Pinocchio incanta ed ammalia grandi e piccini con le sue bugie, si erge un’area di montagna, meglio conosciuta come Svizzera pesciatina (per il nome della cittadina che si trova ai suoi piedi, Pescia). Si tratta di una zona che può essere definita tra collinare e montuosa, di cui fanno parte le cosiddette 10 Castella, ovvero 10 paesini tutti costruiti con quella pietra serena che fece la loro fortuna durante il periodo medievale. Vi state chiedendo quali siano queste 10 Castella? Beh, continuate a leggere e lo scoprirete!
Non credo che molti siano a conoscenza di questa ‘Svizzera secondaria’, se così la vogliamo chiamare, ma potete star certi che l’appellativo assegnato a quest’area della Valleriana porta con sè le sue buone motivazioni. Un’unica verde vallata si estende sotto gli occhi increduli di chi ammira un paesaggio che, per i suoi colori, per la sua vegetazione e per gli scorci mozzafiato, ricorda i panorami alpini qualche chilometro più a nord. Sarà perchè io, tra questi boschi, ci sono quasi nata e vissuta, o sarà perchè mi perdo ogni giorno a fissarne estasiata le case arroccate una sull’altra, ma riconosco in loro, ormai, una propria identità culturale e paesaggistica. A volte, infatti, mi chiedo perchè debba chiamarsi Svizzera, un luogo che sì, ne ricorda la natura generosa e rigogliosa, ma che si trova in Toscana, e che della Toscana conserva cultura e tradizioni (non provate a chiamare ‘svizzeri’ gli abitanti di questi paesi, vi risponderebbero in un modo che è bene tralasciare in questo contesto!).
L’appellativo, in realtà, le fu assegnato da Jean Charles Sismondi, storico, economista e scrittore di Ginevra di origini italiane, innamoratosi di questi luoghi che tanto gli ricordavano la sua amata patria, dove si stabilì dopo molti viaggi in Europa.
Antiche tradizioni e specialità locali: Il fagiolo di Sorana e...non solo!
Innanzitutto, in Svizzera non nasce il fagiolo di Sorana, tipico prodotto dell’omonimo paesino (uno delle 10 Castella) che, ormai da qualche anno, ha raggiunto la prestigiosa denominazione DOP; la particolarità che lo contraddistingue è la buccia praticamente impercettibile (molti lo chiamano, infatti, il fagiolo senza buccia) che, una volta cotta, diventa una sola cosa con la polpa. Degustato con l’olio extra vergine d’oliva locale, poi, è un piatto senza rivali e da ‘scarpetta’ assicurata!
La caratteristica presenza di numerosi corsi d’acqua rese la vallata, sin dai tempi che furono, una zona perfetta per la costruzione di cartiere, alcune delle quali sono tutt’oggi attive e funzionanti. L’attività è stata così importante negli anni per l’economia locale che a Pietrabuona, altra castella, è stato addirittura allestito un museo dedicato alla carta e ai suoi processi produttivi.
Queste castella rappresentano, insomma, non solo uno scorcio di natura toscana, ma anche ritratti culturali di quella che fu la vita di un tempo, dove antichi mestieri e tradizioni sopravvivono alla moderna tecnologia e alla frenesia della vita odierna, dove il sapere di un tempo non è andato perduto tra le lettere di una tastiera. Passeggiando tra le strette viuzze in pietra, puoi imbatterti nelle vecchie case ed ammirare gli stemmi delle storiche famiglie, molte delle quali hanno dato vita a mestieri e tradizioni tuttora in vita.
Musei e percorsi escursionistici
Ogni paesino conserva la sua particolarità e, senza elencarvele tutte, vi dico soltanto che meritano di essere visitati. Ognuno può scegliere il percorso da fare, o l’impronta che vuol dare al proprio viaggio: se siete appassionati di cultura ed antiche tradizioni, potete partire dal visitare i numerosi musei (oltre a quello di Pietrabuona, esistono il Museo della vita contadina a San Quirico e il Museo storico etnografico del minatore e cavatore a Vellano, per esempio). Se, invece, siete amanti della natura e dello sport, esistono diversi percorsi escursionistici molto interessanti, uno in particolare unisce tutte e 10 le castella con un percorso di circa 6 ore: una bella camminata, ma nemmeno troppo impegnativa per chi è abituato ad avventurarsi tra i sentieri di montagna.
Ed infine...vi presento le 10 Castella
Ad ogni modo, sebbene voglia soltanto stimolare (ma non soddisfare!) la vostra curiosità per la Svizzera pesciatina, vi elenco i nomi di questi curiosi paesini: Pietrabuona, Fibbialla, Medicina, Aramo, Sorana, San Quirico, Vellano, Castelvecchio, Stiappa e Pontito (a dire il vero, ne esisteva un undicesimo, Lignana, ma non ne rimane solo che qualche rudere).
Ah, ovviamente credo sia inutile aggiungere che ogni castella ha il suo buon ristorante che fa gli i onori di casa, con i piatti tipici della montagna pesciatina, caserecci e rustici come vuole la tradizione, ma dai sapori indimenticabili!
Come arrivare
Come arrivare: beh, essendo un luogo di montagna, non è che sia facilmente raggiungibile con treni e metropolitane! Scherzi a parte, il mezzo più comodo rimane sempre la macchina, ma dato che in questi tempi sta diventando sempre più necessario (ed ecologico) usare mezzi pubblici, potete arrivare in treno fino a Pescia (la stazione è abbastanza centrale, la fermata si trova sulla linea che collega Lucca e Viareggio con Firenze) e prendere l’autobus per uno dei paesini sopra elencati, ognuno di essi è servito quotidianamente.
Consigli utili
Partite digiuni, o quantomeno a stomaco quasi vuoto, capirete che vale la pena riempirlo strada facendo!
Foto di Progetto Terraviva