E così una mattina mi incamminai, come una turista, verso Pistoia. Macchina fotografica alla mano e iPhone nell’altra. Vediamo che mi può regalare oggi questa città. Percorrendo Corso Silvano Fedi il mio sguardo incrociò il Museo Marino Marini. Che faccio? Entro? Una viaggiatrice curiosa che si lascia trasportare dagli eventi e dal caso. Ok, esploriamo questo spazio.
Ma chi è Marino Marini?
Un artista toscano nato, appunto, a Pistoia. Legato alla tradizione della sua terra, amante degli etruschi, con spirito popolare. Ma Marino è anche un po’ come me. Ama i viaggi. Scoprire nuovi mondi, spulciare in deliziose lontane atmosfere, farsi prendere da entusiasmanti emozioni. Così nelle sue opere si possono vedere evoluzioni artistiche importanti date dall’incontro con altre idee. I suoi soggetti? Pochi ma essenziali. “Non è importante che cosa si rappresenta ma come lo si rappresenta.” Così urlava al mondo.
Usando le sue parole ti aiuto a capire perché avesse scelto questi particolari protagonisti per le sue opere:
- Le pomone [Pomona: la dea etrusca della fertilità]: perché? Marino si sente etrusco. Il passato della sua terra lo ingloba in un vortice di arte e tradizione.
- I cavalli e i cavalieri: in ogni epoca cavallo e cavaliere hanno fatto la storia. Personaggi che aiutano l’artista a dare una forma alla passione dell’uomo.
- Il mondo del circo e del teatro: saltimbanco visto come metafora della vita in bilico tra bene e male.
- I ritratti: rappresentare l’umanità intorno. Gli uomini visti come portatori di poesia. Altamente dolce questa sua definizione. Marino non si ferma all’apparenza ma scende nel profondo del suo intorno. Non lascia nulla al caso ma pensa che in ognuno di noi ci sia in fondo un mistero da svelare e portare in superficie.
E così sono piombata nella vita di questo artista. Mi sono ritrovata a documentarmi per conoscere di più su di lui.
Il Museo Marino Marini di Pistoia racchiude sia il Centro di Documentazione che la Fondazione.
Nel Centro potrai spulciare tra riviste d’arte, cataloghi e libri che ti apriranno un mondo: quello dell’artista.
La Fondazione ha lo scopo di divulgare la sua voce, il suo pensiero. Non lasciare che finisca nel dimenticatoio il tuo passato, quello che ti ha preceduto. Sii portavoce dei tuoi antenati.
Perderti tra i grandi bronzi nella Chiesa [sconsacrata] del Tau, restare ad ammirare senza voce le sculture di Marino nell’atrio [ingresso del Museo]. Passare una serata nel delizioso e caratteristico chiostro, sormontato da una piramide a testa in giù, per assistere a uno spettacolo teatrale o a un concerto. Passare poi nelle sale del Convento dove sono racchiuse opere importanti della carriera artistica di Marino e dove potrai ritrovare i suoi elementi: le pomone, i cavalli e i cavalieri, il mondo del circo e del teatro e i ritratti. Ma non finisce qui. Infatti in un’altra sezione, la gipsoteca, ho scoperto i numerosissimi gessi. Gesso come opera finita, non come un elemento che deve diventare per forza un bronzo [cit].
Anche se questo Museo termina qui Marino non si trova solo a Pistoia e, se vorrai, potrai anche visitare il Museo Marino Marini di Milano e il Museo Marino Marini di S. Pancrazio a Firenze.
Una mattina alternativa. Una di quelle in cui una passeggiata per la mia Pistoia si è trasformata in un momento culturale e storico. Si perché nelle opere di Marino è presente la storia, è forte il richiamo al passato.
Prendo un caffè nella Caffetteria del museo e, felice di questa scoperta, me ne torno a casa soddisfatta. [Come al solito] sono fiera di me che non mi fermo alla superficie ma amo indagare nel profondo delle storie che mi ritrovo lungo il cammino.
Se anche tu vorrai seguire le mie orme ti lascio i dettagli, i contatti e l’indirizzo per visitare il Museo Marino Marini di Pistoia sono nel navigation bar a destra.
Buona immersione artistica!
Crediti foto: Fondazione Museo Marino Marini, che ringraziamo per la concessione per la pubblicazione
