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Il Palio di Siena: come parteciparvi da turista evitando gli errori più comuni

Chi ha la fortuna di trovarsi a Siena il giorno del Palio ha la possibilità di vivere una esperienza unica ed avvolgente, condividendo la fortissima passione dei senesi per quella che è sicuramente molto più che una corsa di cavalli.

Per non far la figura del “solito turista” sarebbe bene capire bene prima cosa rappresenta il Palio e tutto ciò che vi gira attorno, anche per comportarsi con rispetto verso la città che ci ospita in uno dei due giorni che sono i più importanti dell’anno per Siena.

Da una chiaccherata con una nostra amica senese è nata una piccola lista semiseria di cosa fare, ma sopratutto di cosa non fare se vi trovate ad assistere al Palio da turisti.

Non è una manifestazione turistica

Cominciamo con l’aver ben chiaro che il Palio non è una evento ad uso dei turisti. Non lasciamoci ingannare dai costumi rinascimentali, non è folklore: è una gara vera e molto, molto sentita. Tanto sentita che un non-senese non riuscirà mai a comprendere a pieno quanto.

Le contrade in cui è divisa Siena sono vere comunità che regolano tantissimi aspetti della vita di un senese lungo tutto l’arco dell’anno e della vita. C’è la propria contrada ma vi sono anche quelle amiche, quelle alleate e quelle nemiche. Vi sono storie tramandate di generazione in generazione di vittorie vicine e lontane, sconfitte brucianti, tradimenti, sgarbi.

Un senese respira il Palio tutto l’anno, sempre in attesa di quei due fatidici giorni in cui finalmente la propria contrada gareggierà (se estratta) al Palio di Provenzano del 2 luglio o al Palio dell’Assunta il 16 agosto.

Partecipiamo come spettatori ad un evento al quale i cittadini di Siena si sono preparati tutto l’anno, e i cui esiti influenzeranno come minimo i 12 mesi successivi se non la “storia” della propria contrada. Se siete tifosi di qualsiasi sport provate a pensare se la vostra squadra giocasse solo 1 o 2 volte l’anno, e se viveste in una città in cui tutti sono super-tifosi!

Potrete quindi capire che il giorno del Palio gli animi siano quantomeno accesi e presi dalla gara: i turisti sono tollerati ma devono avere grande rispetto per quello che sta avvenendo.

Comportiamoci da ospiti discreti

Qualche consiglio pratico che possiamo riportare è di fare attenzione a non ostacolare o disturbare i contradaioli “tifosi” dal vedere e partecipare al Palio. Gesti innocenti come mettersi i bambini sulle spalle impedendo la visuale o parlare ad alta voce al momento critico della “mossa” (la partenza del Palio) ci potranno costare come minimo un rimbrotto. Facciamo anche attenzione a non ostacolare il flusso della manifestazione, ad esempio durante le prove aspettiamo che i cavalli lascino la piazza prima di occupare a nostra volta le vie di uscita.

Ci potrà capitare di trovarci in qualche “zuffa” fra contradaioli avversari, che se la danno di santa ragione. Può succedere e non c’è di che preoccuparsi, ma naturalmente è bene non immischiarsi, anche questo fa parte del Palio. E sopratutto non mettiamoci a fotografarli!

Occhio al Fazzoletto!

Con tutti i negozi che ci sono vi verrà senz’altro l’idea di comprarvi (o magari comprarlo ai vostri bambini) un bel fazzoletto con i colori di una contrada da sfoggiare sulle spalle, o una bandiera. Va benissimo, attenti però a non andare a sfoggiare i vostri nuovi colori in una contrada “nemica” di quella che avete scelto. E se questo al massimo vi potrà costare un biglietto di sola andata a “quel paese”, decisamente da evitare è il passare dalla contrada perdente con i colori della contrada vincente, sopratutto se queste sono acerrime nemiche.

Prima che i contradaioli sconfitti, delusi e arrabbiati, si rendano conto che siete soltanto un ignaro turista, potreste passare qualche brutto quarto d’ora. Ah, le contrade perdenti si riconoscono perchè la sera dopo il Palio sono chiuse e non illuminate, a differenza delle vincenti dove si fa festa fino a tardi.

Al Palio i Cavalli sono amati

In passato sono avvenuti purtroppo, seppur raramente, degli incidenti di gara che a volte sono costati la vita dei cavalli. Questo comprensibilmente ha acceso una polemica sul loro sfruttamento e sui pericoli a cui vengono esposti. E’ però innegabile che al Palio i cavalli siano amati e curati dai contradaioli. Ci è stato spiegato che gli animali feriti vengono quando possible curati, non abbattuti, e quando vengono ritirati dalla corse vengono messi in pensione e trattati bene.

Non vogliamo entrare in questo argomento così delicato ma comunque la pensiate ricordate che accusare i contradaioli di maltrattare i cavalli può offenderli e portare a discussioni molto accese.

Le cene delle contrade

Non tutti i turisti lo sanno (noi ad esempio non lo sapevamo) ma ogni contrada organizza cene all’aperto, lungo le proprie strade, a cui è possibile partecipare ed essere coinvolti così in prima persona nello spirito del Palio. E’ una occasione unica per trovarsi immersi nello spirito del Palio e viverlo assieme ai contradaioli che fanno festa e che ci potranno raccontare meglio di chiunque altro cosa vuol dire veramente "Palio" a Siena.

Vi sono numerose cene, che hanno luogo diversi da diversi giorni prima fino al giorno del Palio. Ad alcune è possibile partecipare prenotando il giorno stesso nella sede della contrada, sono piuttosto economiche, e sono aperte anche ai turisti. La cena per la vittoria del Palio, organizzata dalla contrada vincitrice, è invece riservata ai contradaioli e avviene qualche mese dopo il Palio.

Mi sento sempre un po’ sacrilego a scrivere di Palio di Siena, visto che solo per un quarto sono senese. Spero però di aver riportato bene i consigli raccontati da chi ne sa molto più di me.

Se qualche senese DOC mi vorrà però aiutare ad integrare questi “consigli per turisti al Palio” si faccia avanti, gli sarò molto grato!


Autore: Stefano Romeo

Stefano è Toscano di Firenze, ma con un quarto di DNA Senese e diversi anni vissuti all'ombra della Torre pendente. Non finisce mai di scoprire la propria terra e gli piace farlo sopratutto in sella alla propria bici.



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