La Pinacoteca Nazionale di Siena è tra le pinacoteche più importanti d'Italia e vale la pena visitarla, specie se sei a Siena per più di un giorno e ti piace la storia dell'arte. La galleria include una ricca collezione di opere d'arte della scuola senese e, come attrazione principale, le grandi pale d'altare con fondo oro. La Pinacoteca Nazionale è situata in due palazzi antichi, Palazzo Brigidi e Buonsignori, l'ultimo con una facciata neo-gotica, su una tranquilla via non molto lontana dal Duomo. In queste sale si può godere in tranquillità le grandi opere d'arte con tutti i loro dettagli preziosi, fuori dai grandi flussi turistici che per ora non sono arrivati fin qui. I tesori di questo museo meritano ammirazione sia come capolavori dei maestri artigiani sia per la ricchezza delle decorazioni, che anche un visitatore non particolarmente esperto in storia dell'arte potrà godersi.
Secondo piano - età d'oro dell'arte senese
Consiglio di visitare le stanze in ordine cronologico seguendo la numerazione delle sale, e quindi si comincia dal secondo piano dove si trovano i maestri più antichi. Nel 13° e 14° secolo Siena era, accanto a Firenze, al centro dell'innovazione artistica dell'epoca.
Duccio di Buoninsegna, Simone Martini ed i fratelli Lorenzetti erano tra i più importanti maestri della fiorente scuola senese ed erano conosciuti anche fuori dalle mura cittadine. La pittura senese era meno naturalistica e meno attenta alle proporzioni e rappresentazioni spaziali di quella fiorentina. La bellezza elegante delle Madonne e la graziosità dei dettagli hanno reso queste opere famose in tutto il mondo: lavori di questi grandi si trovano nei musei di Londra, Washington DC e Los Angeles.
Le stanze dal numero 1 al 4 sono dedicate ai primi maestri senesi fino alle opere di Duccio di Buoninsegna. Da non perdere la piccola Madonna dei Francescani di Duccio nella stanza 4. Non è conservata benissimo ma è considerata tra i suoi capolavori, perche riesce ad esprimere in uno spazio molto limitato le varie influenze diverse del suo stile, dalla tradizione bizantina più rigida alle linee fluide e morbide nel viso della Madonna e nel suo manto.
Gli artisti di questo periodo dirigevano il lavoro nelle loro grandi botteghe, dove ognuno aveva un compito preciso nella preparazione di una grande pala d'altare. Osservando da vicino le opere si può notare le tracce delle molte fasi lavorative: preparazione del legno della pala, i colori brillanti ottenuti dai materiali preziosi (come il blu dal lapislazzuli) ed i sottili strati d'oro visibili in piccoli quadrati, a volte decorati con incisioni.
Nelle opere si possono anche osservare alcuni curiosi dettagli della vita quotidiana, come nella pala di Simone Martini dedicata al Beato Agostino Novello nella stanza 5. Quattro scene più piccole ai lati della figura centrale del Beato raccontano episodi dei suoi miracoli ambientati in una città che molti credono potrebbe essere Siena nel 13° secolo. Nella stanza 7, si possono ammirare diversi capolavori dei fratelli Lorenzetti Pietro e Ambrogio, quest'ultimo autore del famoso ciclo di affreschi al Palazzo Pubblico.
Gli artisti del '400 e il rinascimento senese
Il resto delle stanze del secondo piano sono dedicate ai maestri senesi del 15° secolo come Giovanni di Paolo, Sano di Pietro, Sassetta e Domenico di Bartolo. I grandi polittici con le cornici dorate dominano ancora le stanze ma ora con espressioni rinascimentali. Nell'ultima stanza si trovano alcune opere del grande maestro Francesco di Giorgio Martini. Lui era un vero uomo del Rinascimento, lavorando con maestria in più campi, dalla pittura alla scultura e dall'architettura all'ingegneria.
Primo piano - artisti del 16° e 17° secolo
Nel piano inferiore ci sono le opere degli artisti senesi dal 16° al 17° secolo.
Anche se sono meno famosi dei maestri più antichi della scuola senese, alcuni capolavori di Domenico Beccafumi e Giovanni Antonio Bazzi, conosciuto come Sodoma, meritano ammirazione e attenzione del visitatore.
Se ancora non ne avete avuto abbastanza dalla bellezza di queste opere, nel terzo piano c'è una collezione delle famiglie Spannocchi e Piccolomini, che include opere degli artisti italiani e nord europei del 15° e 16° secolo. L'opera più famosa tra questi è probabilmente il San Girolamo di Albrecht Dürer.