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Parco Zoo Di Poppi - Alla scoperta della Fauna Toscana ed Europea

NOTIZIA 2013: il parco è di nuovo aperto dopo periodo di ristrutturazione

Indirizzo
Via Parco Zoo, 16 – Poppi
Orari
Aperto tutti i giorni dell’anno dal 1° gennaio al 31 dicembre (festivi inclusi)
Orario continuato dalle 9,00 al tramonto
Biglietti
Adulti: € 7
Bambini 2-10 anni: € 6
Sito web
http://www.parcozoopoppi.it/

Sono cresciuto in campagna e quindi un po' conosco gli animali che vivono in Toscana. Da bambino ero il primo a correre a vedere quando c'era un riccio o un rospo, e la casa della contadina faceva un po' da zoo. Ho pure rischiato di diventare veterinario, ma è andata bene (agli animali, intendo). Eppure di tanti abitanti dei nostri boschi non conosco che le tracce, qualche impronta, la tana, al massimo un incontro fugace. E invece la fauna di casa nostra, anche se sempre più rarefatta, è bella e ricca quanto quella esotica e conoscerla è affascinante ed istruttivo.

Lo Zoo di Poppi è uno dei pochi posti in cui è possibile guardare negli occhi una lince, dare un volto a quell'istrice di cui abbiamo finora trovato solo gli aculei, vedere finalmente il timidissimo tasso dal vivo, ammirare i lupi e i grandi rapaci. Ah, e naturalmente dar da mangiare agli Orsi bruni.

Il Parco zoo si trova nel mezzo della pianura del Casentino, nella campagna vicina a Poppi, in provincia di Arezzo. E' facilmente raggiungibile perché ci sono cartelli di indicazione in abbondanza, venendo da Firenze i primi sono addirittura a Pontassieve. E' aperto tutti i giorni e tutto l'anno, dalle 9 alle 19, per sicurezza potete comunque consultare il sito ufficiale www.parcozoopoppi.it, oppure chiamare il parco allo 0575-504541 o 0575-504542.

La nostra ultima visita allo zoo di Poppi risale a luglio 2007, in una bella domenica calda. Il costo dell'entrata è di 6 euro a persona, 0,50 euro aggiuntivo per la piccola guida cartacea con la mappa del parco (non accuratissima ma utile), e 0,25 euro per ogni porzione di crocchette che è possibile dare ad alcuni degli animali. Compratene almeno un paio, diversi fra i pelosi ospiti del parco vi solleciteranno e non vorrete deluderli (ma solo ad alcuni è permesso dare da mangiare).

Siamo arrivati all'apertura, quando gli animali sono ancora attivi e non sono disturbati dai visitatori. Fuori dal parco c'è un ampio parcheggio, a quell'ora vuoto, e un simpatico signore che lavora lì ci guida verso il posto migliore per avere ombra nelle ore calde. Una volta entrati incontriamo subito gli Orsi Bruni, le vere star del parco. Sono in due e stanno in un recinto di cemento interrato, aperto verso l'alto. Appena ti vedono corrono subito verso il bordo a mettersi in posa per il lancio delle crocchette, di cui sono ghiotti. Ormai hanno imparato tutti i trucchi: vanno subito davanti a chi sembra più pronto e fornito delle preziose crocchette e si alzano sulle zampe posteriori per convincervi al lancio: "sono così carino, non mi negherai un crocchetta". Si danno pure il cambio, uno sulla destra e uno sulla sinistra, uno prende le crocchette al volo, l'altro quelle che cadono... fino a che non è chiaro che avete finito le crocchette e si ritirano in attesa del prossimo show.

Delle emozioni particolari le da la Lince, forse perché è un animale che mi piace particolarmente. E' decisamente bella, un gattone slanciato e fiero. Sono addirittura tre le linci presenti in questo momento nel parco, all'interno del quale si sono anche riprodotte. L'emozione è però mista ad un certa impressione nel vedere la lince più grande passeggiare nervosamente nella sua gabbia avanti e indietro continuamente, a ricordarci che è comunque prigioniera.

Arriviamo poi dal Castoro, che di giorno riposa nella propria tana senza sapere di essere spiato da una telecamera in perfetto stile grande fratello, che rimanda la sua faccetta assonnata su uno schermo (ma basta un po' di attenzione per vederlo anche dal vivo).

Abbiamo la Puzzola (quella europea, non quella bianca e nera americana), e la sanguinaria Faina. Ricordiamo ancora i racconti della contadina: quando la faina entrava nella piccionaia voleva dire che tutti i piccioni erano stati sterminati. A vederli questi predatori sembrano in realtà molto carini e mostrano grande vivacità ed agilità.

Per rimanere nell'ambito del terrore dei pollai abbiamo Volpi azzurre e Volpi bianche, la cui faccia furbetta è già un'ottima pubblicità alla fama della specie. Per adesso si accontentano di qualche lancio di crocchette, ma l'impressione è che stiano tramando qualcosa!

C'e' un intera famigliola di procioni che ruba la scena agli altri ospiti del parco: sono tutti pigiati in una tana scavata nel tronco di un albero. Quando si decidono ad uscire è incredibile quanti siano, sembra di assistere ad un numero di magia, da uno spazio in cui ne avremmo a malapena immaginati un paio escono quattro adulti e due piccoli. I cuccioli sono troppo belli: le madri cercano di far loro iniziare a prendere confidenza con la tana, ad entrare ed uscire ma loro sono riluttanti e costringono le mamme a prenderli per la collottola e fargli fare a forza tutti i cunicoli del loro tronco-casa.

Vedendo il lupo vengono sempre in mente i racconti di cappuccetto rosso e di fedro. I due lupi presenti nel parco (la lupa vi è addirittura nata) non sono però i protagonisti adatti a questo genere di racconti e appaiono tranquillissimi.

Vi sono numerose specie di uccelli, compreso qualcuno un po' fuori zona come i Fagiani dorati cinesi (che però hanno colori molto belli) ma i più belli sono i rapaci. Il Gufo Reale, enorme, ci guarda con un occhio chiuso ed uno aperto dalla sua casetta, probabilmente pensa che siamo scocciatori: lui a quest'ora dorme. Inutile dire che, grazie ad Harry Potter, è molto popolare fra i bambini. E' poi impossibile restare insensibili dalla bellezza e fierezza del Nibbio e della Poiana e soprattutto della grande Aquila.

Ci sono anche diversi Struzzi ed Emù: non abbiamo il coraggio di dire loro che sono un po' fuori posto fra la fauna europea. Lo struzzo comunque è curiosissimo e i suoi occhioni sono sempre alla ricerca di qualcosa da beccare.

Il grande recinto dei Daini ci consente di ammirarli da lontano, soprattutto il maschio dalle grandi corna ramificate. E' già piuttosto caldo, quindi sono all'ombra a riposare. Nello stesso recinto sono però anche i Mufloni a cui il caldo fa evidentemente un altro effetto: 5 o 6 maschi si rincorrono infatti per tirarsi delle gran cornate, il cui tonfo si sente chiaramente anche a distanza. Guardiamo molto interessati questo tutti-contro-tutti un po' violento, mentre nel recinto accanto il cinghiale dorme alla grossa, evidentemente abituato ai suoi vicini rissosi. Non lo risvegliano neanche due crocchette, troppo caldo. I Bufali hanno un bel pozzangherone in cui immergersi felici per contrastare la calura, quando emergono sono completamente coperti di fango e il pensiero va alle mozzarelle: speriamo che le bufale prima di essere munte si facciano la doccia. Ancora più grande è il "Bos Primigenius", un toro (e consorti) veramente imponente, che dovrebbe essere un po' l'antenato di tutti i bovini attuali, ottenuto attraverso varie selezioni "al contrario" per ottenere i caratteri originali.

Lì vicino abbiamo la Renna Siberiana, a cui va tutta la nostra solidarietà. Non occorre essere il dr. Dolittle per capire che sta pensando "che ci faccio io sotto il sole a 35 gradi ?! ".

Decisamente più a loro agio sono i Somarelli bianchi dagli occhi azzurri, che girano liberi per il parco e seguono anche volentieri qualche visitatore più simpatico. Il parco ospita anche alcuni Asinelli dell'Amiata, ed altri fra Asini e Pony. In una precedente visita avevamo visto anche una scimmietta con il piccolo, stavolta però non la troviamo.

Con tutti questi animali i più contenti sono senz'altro i bambini, e infatti gran parte dei visitatori del parco sono famiglie con bambini. D'altra parte il parco è bene attrezzato per le famiglie, c'è un piccolo parco giochi, un ristorante (aperto da Pasqua ad autunno inoltrato), un bar e diverso spazio per pranzare a sacco. Il ristorante offre un menù turistico unico a 15 euro, ma è possibile anche ordinare un pasto ridotto da mangiar fuori.

Durante la nostra visita abbiamo avuto occasione di assistere anche ad un piccolo dramma: due addetti dello zoo hanno appena fatto entrare un giovane Gatto selvatico nella sua nuova gabbia, ma l'impianto elettrico che avrebbe dovuto impedirgli di salire fino in cima e scappare è evidentemente difettoso, perché il micio selvatico si è arrampicato velocemente fino in cima e pregusta la libertà. I due addetti si affannano a rimandarlo nella gabbia usando anche dei bastoni ma il gatto è rapidissimo a scalare di nuovo la parete...fino a che una bastonata alla gabbia lo fa cadere più forte e si spezza probabilmente una zampa, ritirandosi così nella tana della gabbia. Intendiamoci: non abbiamo avuto l'impressione che ci fossero maltrattamenti, ma che il personale dello zoo facesse del proprio meglio per non far scappare il gatto, il cui ferimento è stato un incidente. Ma naturalmente anche questo deve far pensare. E' subito accorsa una delle proprietarie, infuriata soprattutto con l'elettricista che ha fatto l'impianto difettoso. Scambiandoci due parole ci è sembrata una donna decisamente appassionata al proprio lavoro, di soddisfazione ma certamente anche impegnativo. Lo zoo è privato, fondato da un veterinario, il sig. Roberto Mattoni, nel 1972. Non riceve fondi pubblici di alcun tipo e viene adesso gestito dai 5 figli del sig. Mattoni. E' l'unico zoo ad ospitare la sola fauna europea ed è aiutato anche dal fatto che gli animali si riproducono al suo interno, indice che mancanza di libertà a parte, stanno bene. Il fatto di avere una fauna europea consente di mantenere la maggior parte degli animali in un habitat per loro naturale, senza forzatura (a parte forse la povera renna siberiana). I recinti, infine, sono fatti quasi sempre nel migliore dei modi, poggiati su terra ed immersi nel verde, non gabbie in cemento come in altri zoo che abbiamo visto. Quando ammiriamo però gli animali ci deve essere però chiaro che il fatto che siano lì davanti a noi ha un prezzo, che è la loro libertà. Credo che il minimo che possiamo fare sia avvicinarci a loro con il massimo rispetto, senza spaventarli o disturbarli, senza pretendere che stiano in posa per la foto. Se loro sono gli ospiti dello zoo, noi siamo i loro. Quando lo visitiamo con il giusto tipo di atteggiamento credo che la visita al parco zoo di Poppi sia gratificante e istruttiva e possa farvi passare una bella giornata.


Autore: Stefano Romeo

Stefano è Toscano di Firenze, ma con un quarto di DNA Senese e diversi anni vissuti all'ombra della Torre pendente. Non finisce mai di scoprire la propria terra e gli piace farlo sopratutto in sella alla propria bici.



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